La difesa dell’ex gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, gli avvocati Saverio Ingraffia e Gianfranco Schirone, durante il processo d’appello in corso a Lecce, ha richiesta la riunione di tutte le ipotesi di corruzione in un’unica contestazione, l’insussistenza dell’aggravante di aver favorito clan mafiosi e la concessione delle attenuanti generiche negate in primo grado. L’accusa ha chiesto invece la conferma della pena a 9 anni e 8 mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari con l’aggravante mafiosa per aver agevolato un gruppo di narcotrafficanti del Foggiano.
Insieme a De Benedictis è imputato anche l’ex avvocato penalista Giancarlo Chiariello del Foro di Bari, condannato dal Tribunale a 9 anni e 8 mesi, il figlio di Chiariello, Alberto, condannato a quattro anni di reclusione, e Danilo Pietro Della Malva, nel frattempo diventato collaboratore di giustizia, a cui sono stati inflitti 3 anni 8 mesi per aver ottenuto una scarcerazione da De Benedictis in cambio di una tangente