Aveva fatto ricorso contro il divieto di detenzione dell’arsenale, ma il Tar Puglia ha rigettato quanto chiesto vietando così al figlio dell’ex giudice Giuseppe De Benedictis la restituzione delle 1300 armi, anche da guerra, per cui l’ex gip è finito nei guai insieme alla accusa di corruzione in atti giudiziari.
“Risulta legittima la scelta di prevenire che determinate situazioni di potenziale pericolo scaturente dalla disponibilità di armi possano eventualmente degenerare – si legge nel provvedimento -, proibendo la detenzione delle medesime a chi intrattiene rapporti di parentela e frequentazione con soggetti controindicati
Il ricorso fu presentato perché le armi erano intestate al figlio di De Benedictis e perché i due avevano una residenza diversa. Per il Tar il cambio di residenza è irrilevante in quanto fatto quattro giorni prima della perquisizione domiciliare. “Tenendo conto della conoscenza della materia penale, perché appartenente all’ordine giudiziario, appare assai realistico ritenere che il mutamento di residenza del predetto sia stato orientato, tra l’altro, al precipuo fine di evitare provvedimenti ablativi nei confronti della propria nota collezione di armi” specifica il Tar.