Torniamo ad occuparci della storia della Cassa Prestanza. Il Tribunale ha accolto integralmente i reclami presentati dagli ex dipendenti nei confronti dei Liquidatori che avevano messo allo stato passivo le somme che il personale aveva versato negli anni.
Il Tribunale di Bari ha censurato così l’operato dei Liquidatori della Cassa e ordinato nelle veci l’ammissione allo stato passivo delle maggiori somme spettanti per premio di buonuscita. Si tratta di importi 3/4 volte maggiori rispetto ai soli importi versati negli anni dagli ex dipendenti e ciò comporterà la ricontabilizzazione delle somme a riparto e, ovviamente, la spettanza di superiori somme per i lavoratori che hanno agito giudizialmente.
“Sono molto soddisfatto, si tratta di un risultato giudiziario importante – spiega l’avvocato Giuseppe Carrieri -. Tra i creditori erano stati esclusi alcune persone, abbiamo dovuto fare un ricorso al Tribunale che ha accolto la domanda e ha incluso questi lavoratori che hanno versato negli anni decine di migliaia di euro. Altri lavoratori invece sono andati in pensione, secondo lo Statuto della Cassa avevano diritto ad un premio di buonuscita superiore a quello che avevano versato. Anche in questo caso il Tribunale ha accolto le nostre istanze, i lavoratori avranno importi superiori”.
Purtroppo c’è da fare i conti con l’altro rovescio della medaglia. “In teoria dovevano essere disponibili tra i 12 e i 14 milioni di euro per soddisfare tutte queste persone, in cassa ci sono però solo 3 milioni di euro”, aggiunge Carrieri.
“Noi, del personale in servizio, avremo meno di tutti. Questa è la cosa problematica: i soldi sono pochi. Il Comune deve fare di tutto per trovarli, noi dobbiamo avere quello che ci spetta. Continueremo a lottare fino alla fine, questi soldi sono stati presi. E devono essere trovati i responsabili di chi ha gestito questi soldi in maniera allegra”, denunciano i lavoratori.