Le nove persone arrestate e portate in carcere questa mattina dalla Guardia di finanza facevano parte di un’organizzazione che rilasciava titoli di studio e professionali falsi, o comunque senza valore legale in Italia, emessi da sedicenti enti universitari, da istituti scolastici di istruzione superiore paritari, e scuole professionali dislocate in varie regioni (Lazio, Lombardia, Calabria e Sicilia). I numerosi clienti erano aspiranti insegnanti, laureati e diplomati, che pagavano 8mila euro ciascuno per conseguire un titolo e accedere a concorsi pubblici nella scuola e diventare, tra l’altro, insegnanti di sostegno.
Il giro d’affari prodotto sarebbe ingente, la Guardia di finanza ha infatti sequestrato beni per un valore complessivo di quasi 10 milioni di euro. Complessivamente sono 30 le persone indagate nell’inchiesta chiamata ‘Zero titoli’. I reati di cui sono accusate, a vario titolo e in concorso tra di loro, sono associazione per delinquere, truffa aggravata, falso materiale, corruzione e autoriciclaggio.
Ecco i nomi degli arrestati: Maria Saveria e Fortunata Giada Modaffari, rispettivamente di 38 e 35 anni, nate a Reggio Calabria; Maria Ornella Attisano, 57 anni, di Locri; Lucia Catalano, alias Lucy, 44 anni, di San Severo; Savino Cianci, detto Nino, 60 anni, di Trani; Leonardo Catalano, detto Leo, 42enne di San Severo; Marco Lombardi, 52 anni, di Stornarella (Foggia); Antonio Caporale, 33 anni, di Foggia; e Maria M’Daraa, 36 anni, di Stornarella (Foggia).