Confermata la condanna a un anno e mezzo per l’ex sindaco e medico di Cerignola, Antonio Giannatempo, accusato della morte di un neonato deceduto a novembre del 2013 durante un parto cesareo nell’ospedale Tatarella.
I giudici della Corte di Appello di Bari hanno confermato la sentenza di primo grado del giudice monocratico di Foggia nel novembre 2020.
I famigliari del bambino si sono costituiti parte civile con l’avvocato Francesco Santangelo che chiedeva la condanna e il risarcimento, da discutere in parte civile, che ammonta a 30mila euro. Gli avvocati del medico, Marco Merlicco e Roberto Sisto, chiedevano l’assoluzione e annunciano che presenteranno ricorso.
Secondo l’accusa Giannatempo, all’epoca dei fatti dirigente medico del reparto di ostetricia e ginecologia, avrebbe eseguito in maniera errata l’estrazione del piccolo causano così la morte. La difesa, invece, replica dicendo che la morte è stata causata da asfissia per rottura della placenta.