“Come tutti coloro che seguono i media, abbiamo appreso con costernazione e con profondo dolore quanto accaduto ad Altavilla in questi giorni, dove si è consumato l’ennesimo episodio di violenza (in particolare ma non solo contro le donne) in questo Paese. Abbiamo appreso che l’omicida ha detto che il suo gesto è stato forse influenzato dal presunto pastore Roberto Amatulli, che agisce ed ha fondato una comunità evangelica nella città di Bari e che negli ultimi tempi ha svolto quello che chiama il suo servizio presso diverse località del Sud Italia, tra cui,quanto pare, anche Altavilla”. Inizia così il comunicato del Consiglio delle Chiese evangeliche di Bari dopo i recenti episodi di cronaca.
“Come spesso accade nelle notizie riguardanti gli evangelici vi è un fondo di verità (a proposito di quanto viene fatto dal presunto pastore) ma una maniera di affrontare la notizia piuttosto superficiale che confonde il mondo evangelico con santoni, come se coincidessero e non ci trovassimo di fronte all’ennesimo episodio di circonvenzione di incapace e di suggestione da parte di una persona che ha iniziato nel mondo evangelico che poi ha abbandonato ritenendo più remunerativa una sua propria attività. In quanto rappresentanti di diverse comunità evangeliche di Bari e della provincia, vorremmo, come responsabili di queste comunità, precisare alcune questioni, non dimenticando che il Consiglio è l’organo consultivo più autorevole del mondo evangelico barese. Ci rammarica e condanniamo senza mezzi termini quanto avvenuto ad Altavilla e vogliamo ribadire l’estraneità del mondo evangelico sano che cerca di seguire gli insegnamenti di Gesù – si legge nella nota -. Roberto Amatulli non è pastore evangelico, benché originariamente appartenesse ad una chiesa pentecostale storica qui a Bari, da cui poi è uscito; non ha mai ricevuto nessun tipo di consacrazione e nessun tipo di educazione per questo tipo di lavoro. Le chiese evangeliche sono diverse e di diverso credo, abbiamo chiese evangeliche storiche che non credono necessariamente nella dottrina del Battesimo dello Spirito Santo e chiese (anche al nostro interno) che ci credono: nessuna di queste però ritiene che la guarigione possa provenire da un Pastore oda un guru, come si presenta. Le numerose guarigioni che sono presenti nella Bibbia non sono mai esibite, anzi, nel caso proprio di Gesù avvengono quasi in maniera naturale e non esibizionistica. Va anche ribadito che Gesù nel caso di indemoniati non ne ha mai violato la vita terrena, ma piuttosto li ha guariti e risolto i loro problemi. Da quanto vediamo dai video pubblicati Roberto Amatulli nega talvolta l’evidenza scientifica e nega l’aiuto della medicina. Come evangelici noi riteniamo che la scienza sia frutto anch’essa dell’opera di Dio e serve per il benessere comune. Nessuno di noi nega la potenza della preghiera che, però, va affiancata alla fiducia nelle scoperte scientifiche e nei consigli medici che vanno sempre ascoltati. Bene fanno i mass media a denunciare quanto sta accadendo ed a ritenere che Amatulli possa essere in parte responsabile di quanto accaduto ad Altavilla. Dispiace che si prenda il titolo di pastore evangelico. Dobbiamo peró qui ricordare che fenomeni di guaritori e imbonitori di questo tipo sono e sonostati presenti in qualsiasi gruppo religioso, compreso il cattolicesimo popolare che non ha mancato, nella sua storia, di avere episodi di questo tipo, con guaritori/trici che hanno approfittato delle crisi esistenziali delle persone. Episodi del genere non avvengono in Italia la prima volta e fanno parte di un fenomeno che va al di là della originaria provenienza di Amatulli. Proprio per questo motivo, oltre che ribadire la nostra dissociazione da persone che si qualificano impropriamente con il termine di pastore e di evangelico, riteniamo di dover condannare l’episodio e di ribadire che il mondo evangelico che ha una sua illustre storia nell’Occidente di ormai più di 500 anni nulla ha a che fare con quanto accaduto e che anche noi rimaniamo costernati ed interdetti dalla faciloneria con cui si è agito e di come chi lo ha fatto non ha assolutamente mostrato il senso di responsabilità pastorale tipico del mondo evangelico”.