In molti non capiscono quanto il lavoro del giornalista sia difficile. Trovare le parole giuste per raccontare nel migliore dei modi una storia non è per niente facile, soprattutto quando si tratta di faccende delicate. Se poi si deve fare i conti con numeri e dati, essere chiari è davvero un’impresa.
Quando questo lavoro si fa per strada il tutto diventa ancora più difficile perché ci troviamo a dover fare i conti con i disturbatori, una specie che, nonostante ti veda serio davanti alla telecamera, pensa che tu possa essere interrotto per dirti qualcosa. Ma poi fossero cose intelligenti e serie, potremmo anche capirlo, e invece no, sono suoni gutturali o domande talmente stupide da voler rispondere in malo modo. Questo ad esempio era il quinto che ha interrotto uno dei nostri stand up.
Perché a nessuno verrebbe in mente di interrompere il lavoro di un operaio o di un commerciante, mentre invece sembra quasi d’obbligo disturbare un giornalista? Si vede sempre, anche in televisione. Ogni volta che un giornalista è in diretta da un luogo pubblico, dietro al povero cronista si vede la marmaglia che si sente libera di esprimere o fare ciò che vuole. In diretta non si può fare granché, ma nel nostro caso cerchiamo di rispondere a tono e di far capire che il quel momento stiamo lavorando e non di certo a pettinare le bambole.