L’affido del metadone da consegnare in struttura, gli ultimi abbracci, il pranzo, il viaggio e la presa in carico dal personale della comunità di Trepuzzi, nel brindisino.
Ne è passato di tempo dall‘incontro casuale su corso Italia. Il percorso di recupero dall’abuso di eroina non è certo una passeggiata di salute, ma Giovanni sembra essere ben intenzionato. Gli “amici” della Caserma Rossani e quanti a vario titolo lo conoscono, non scommetterebbero un euro sul buon esito della disintossicazione.
Per 6 anni Giovanni ha vissuto per strada, nell’ex Caserma Rossani insieme ad altri disperati oppure in carcere. Questa è la sua occasione e gli auguriamo tanta determinazione. Tre mesi per ripulirsi dalla sostanza e iniziare la sua seconda vita, ironia della sorte sempre nel brindisino, avendo accettato la proposta di lavoro e accoglienza di Michele. Tutto dipenderà solo da Giovanni e da quando davvero vorrà voltare pagina. Niente cellulare, se non una chiamata ogni 15 giorni, una decina di sigarette al giorno, la vita di gruppo, il cammino spirituale e soprattutto niente eroina. In bocca al lupo Giovanni.