Colazione amara per i consumatori pugliesi costretti a pagare il 35% in più già al risveglio già ai banchi del bar, per l’impatto del caro prezzi con aumenti che vanno dal +30% del cornetto al +19% per il latte conservato ma l’effetto dei rincari energetici si fa sentire anche biscotti (+9,8%), pane (+13,6%), zucchero (+14,9%) burro (+33,5%) e marmellate (+7,9%) senza dimenticare il caffè che fa segnare un +6,7%. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sui dati Istat sull’inflazione ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Anche il cornetto al bar ha subito rincari fino al 30%, così come latte, panna, biscotti con le forniture consegnate ogni 2 giorni perché i trasportatori stanno cercando di risparmiare le spese di carburante. Nonostante il rincaro dei prezzi, la colazione al bar continua ad essere irrinunciabile per i pugliesi, un’abitudine radicata dalla quale sono nate anche espressioni di solidarietà come l’usanza del “caffè sospeso” quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo, che magari non se lo può permettere. Ma è una colazione amara anche per gli allevatori e le loro mucche da latte con l’esplosione delle bollette di luce, gas, carburanti e mangimi che per l’impennata dei costi sta portando sull’orlo della chiusura migliaia di stalle dove l’attività non si può fermare senza arrivare ad abbattere gli animali.
L’aumento delle spese colpisce duramente l’intera catena agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.