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Colpito da ictus ma il San Paolo è bloccato. Traffico e cantieri, l’ambulanza arriva 30 minuti dopo: “È vergognoso”

31 Marzo 2023
– Autore: Raffaele Caruso
31 Marzo 2023
– Autore: Raffaele Caruso

“Come rischiare la vita a 500 metri dall’ospedale San Paolo”. Si intitola così il racconto inviato da un nostro lettore in redazione. “Questa mattina siamo stati, purtroppo, interessati da un probabile principio di ischemia o ictus a danno di un nostro caro condomino che abita in via Dalfino 15, al nuovo San Paolo. Zona che ahimè è cantierizzata da ormai 22 anni con le opere pubbliche che non sono mai state concluse. Ho chiamato l’ambulanza alle ore 8:31, sono arrivati presso l’abitazione del malcapitato da soccorrere alle ore 8:59”.

“Da anni si parla dell’ormai maledetto rondò sulla ex provinciale 54, si ex provinciale 54 perché declassata dal 2011 a strada comunale, e mai attenzionati dall’amministrazione comunale. Chiedo al Sindaco, che tanto è a conoscenza di questo problema, quanti anni dovranno passare ancora e quante vittime dovremo avere nell’attesa che si completino le opere pubbliche? Sono ormai tutti a conoscenza di questa problematica, in quanto per accedere all’insediamento costituito da 600 famiglie ed attività commerciali, c’è solo una via, da via Arturo del Bianco e Nicola Rotondo. L’ambulanza per percorrere la strada dall’ospedale a via Dalfino passando dalla zona trafficata di via delle Regioni, compie più di 4 chilometri con tutti gli impedimenti, quando con la realizzazione del rondò la stessa ambulanza per arrivare al San Paolo può percorrere 700 metri percorrendo la ex provinciale 54. Dando più possibilità di sopravvivenza a chi è a rischio della vita”.

“Non voglio portarla sulla politica, ma qui purtroppo anche quando interroghi i rappresentanti del 3° municipio non sanno o peggio fanno finta di non sapere di questa problematica o addirittura dell’esistenza dell’insediamento. È a dir poco vergognoso, alla luce soprattutto del fatto che oggi sono disponibili anche i fondi del PNRR e le progettualità sono esistenti dal 2009 – conclude -. Scusate la rabbia, ma non è bello trovarsi a dover soccorrere una persona che in terra e ti guarda con gli occhi sbarrati cercando di chiederti aiuto ed aspettare qualcuno più esperto di te che ti possa dare una mano”.

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