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Concorso Arpal, buste aperte in anticipo e pausa coi telefonini: indaga l’anticorruzione della Regione

14 Marzo 2022
– Autore: Eleonora Francklin
14 Marzo 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Affiorano le prime polemiche sul concorso per dirigenti di Arpal, l’Agenzia regionale politiche attive del lavoro diretta da Massimo Cassano. Alcuni candidati, come si evince su Repubblica, hanno denunciato delle anomalie riguardanti l’apertura della busta della seconda prova scritta, quando ancora si doveva svolgere la prima.

Secondo quanto raccontato dopo il sorteggio da parte di 3 candidati della prima prova e la lettura della traccia, è stata letta anche la traccia della seconda prova, nonostante tra le due ci fosse una pausa che ha permesso ai candidati di poter cercare su internet la risposta più corretta. Alcuni presenti avrebbero protestato, ma al commissione d’esame, presieduta da Domenico Laforgia, rettore dell’Università del Salento poi capo del Dipartimento regionale Formazione e lavoro e Sviluppo Economico quindi presidente di Acquedotto di Puglia, affiancato da gli avvocati Gabriella Grieco e Carlo Capone e dal segretario Pantaleo Peschechera, hanno ritenuto che la procedura fosse valida.

Il sospetto è che qualche candidato tra una prova e l’altra potesse riuscire ad avere indicazioni anticipatamente e per questo è stato chiesto l’annullamento del concorso, ritenendo che dopo l’apertura dei plichi non ci doveva essere nessuno spostamento da parte dei candidati. Alla selezione per il posto di tre dirigenti si erano iscritte 150 persone, ma alle prove di esame che si sono tenute il primo marzo al Palaflorio, si sono presentati una 70ina di candidati. Polemiche anche sulla posizione di alcuni candidati, ammessi alle prove con riserva anche se non avrebbero titoli per partecipare al bando. Inoltre nel personale di vigilanza o componente della commessione con “possibili conflitti di interesse con alcuni candidati”.

La vicenda è arrivata all’Ufficio anticorruzione della Regione Puglia che dovrà valutare tutte le denunce dei candidati, ma anche la risposta inviata dalla commissione che ha replicato alle accuse ribadendo la regolarità della procedura in quanto nessuno dei candidati che ha sorteggiato ha potuto vedere in anticipo le tracce. Per quanto riguarda le copie, l’unica persona addetta è stata sorvegliata dalla commissione e che quindi non sono state fatte copie in più. Dato che non vi era nessuno a conoscenza della seconda prova, la pausa era legittima.