Infermieri vincitori di concorso che hanno avuto destinazioni in altre città senza possibilità di scelta e contratti in scadenza non ancora rinnovati, ma anche il rinvio delle assunzioni dei 566 vincitori di concorso. Ne abbiamo parlato con Francesco Balducci segretario di Nursind in merito alla convocazione della Regione Puglia.
“Al momento la Regione non è ancora in condizione di sbloccare la situazione o comunque di dare un calendario per le assunzioni. Stanno lavorando per soddisfare le richieste dei lavoratori e per evitare trasferimenti strani. Noi come sempre saremo a fianco dei lavoratori e speriamo che i tempi non si dilatino ancora di più”.
Con Balduccci, però, abbiamo anche affrontato un altro problema, quello dei contratti in scadenza a marzo e aprile che ancora adesso non sono stati rinnovati. “Bisogna sbrigarsi per evitare che il territorio rimanga sprovvisto di forza lavoro e che queste persone vadano in mezzo alla strada”.
Sta di fatto però che le prossime 566 assunzioni dei vincitori di concorso non risolvono la grave situazione di mancanza di infermieri in Puglia. “Ho fatto una ricerca sul sito del Ministero della Salute e ho scoperto che nel 2019 in Puglia c’erano 15.416 infermieri dipendenti di strutture sanitarie pubbliche, circa 5 mila in meno della Toscana, una regione molto più piccola della nostra, ma anche 11mila in meno rispetto all’Emilia Romagna”.
“Questo gap si potrebbe colmare solo se vengono riviste le dotazioni organiche affinché vengano avvicinate il più possibile alle altre regioni. Basti pensare che ci sono 4mila idonei in graduatoria e i precari assunti con l’emergenza sanitaria, con questi numeri potremmo eguagliare la Toscana e potremmo indire un nuovo concorso in tempi strettissimi. Sappiamo che non si può fare in poco tempo, ma almeno in tre anni sì”.
“Tutto questo – conclude Balducci – comporta che un infermiere fa il lavoro di quattro persone, rendendo il loro turno al limite dello stremo. Questa categoria in tempi di pandemia è stata osannata, tanto da riuscire ad ottenere l’indennità infermieristica, che però adesso stanno cercando di togliere nonostante sia stata introdotta dallo Stato. Qui bisogna incentivare il lavoro della categoria perché tanti giovani stanno pensando di abbandonare la professione e non può essere consentito”.