“Abbiamo appreso a suo tempo con favore la notizia dell’insediamento di Primark nel centro commerciale di Casamassima, perché rappresentava un investimento occupazionale rilevante nei numeri annunciati e con prospettive di continuità sicuramente interessanti. Per noi la valutazione positiva di investimenti ed insediamenti commerciali passa necessariamente dalla creazione di nuovi posti di lavoro, ma ci teniamo a ribadire che il lavoro deve essere di qualità e dignitoso per consentire realmente alle persone di poter soddisfare le esigenze della normale quotidianità e soprattutto progettare il proprio futuro. Questo è il reale valore del lavoro per il quale ci battiamo quotidianamente su tutti i posti di lavoro. Purtroppo ci giungono notizie di tutt’altro tenore sulle condizioni di lavoro del personale Primark, assunto con contratti a termine di un mese o a malapena tre, molti già scaduti e non rinnovati, oltre a carichi ed orari di lavoro a dir poco discutibili. Per questo abbiamo chiesto un immediato incontro all’azienda per verificare la composizione degli organici e le tipologie contrattuali applicate”. Lo fanno sapere il commissario straordinario della UIL Puglia Emanuele Ronzoni e il segretario generale della UILTuCS Puglia Marco Dell’Anna.
“Queste sono le situazioni che denunciamo da tempo e che sono alla base della nostra mobilitazione sia in Puglia che nazionale. Il lavoro precario non può costituire la regola, ma l’eccezione, altrimenti questo territorio non crescerà mai. Il conto dello sviluppo non può essere sempre ribaltato sui lavoratori e sulle lavoratrici, costretti a rinunciare a stabilità, diritti, sicurezza e tutele in nome del profitto. Le aziende che investono sul nostro territorio devono comprendere che non siamo più disponibili a compromessi al ribasso per i quali dovremmo accettare qualunque offerta di lavoro perché il nostro territorio è afflitto dalla disoccupazione”.
“Questa logica non ci appartiene e per questo rivendichiamo con forza il lavoro di qualità e dignitoso per i lavoratori di Primark. Auspichiamo che l’azienda voglia confrontarsi e insieme al sindacato qualificare la propria presenza sul territorio e dare un vero valore aggiunto al proprio investimento. Se questo non dovesse avvenire, siamo pronti a portare il confronto anche nelle sedi istituzionali, affinché anche queste ultime si assumano le proprie responsabilità. Dietro questi insediamenti, infatti, ci sono autorizzazioni e, spesso, anche incentivi. E’ giunto il momento di vincolare tali benefici, erogati con risorse pubbliche dei cittadini pugliesi, a obiettivi occupazionali stabili e di qualità”.