“Non bisogna sottovalutare quei video perché c’è il grande rischio di emulazione, anche a causa dell’effetto moltiplicatore dei social. Non bisogna sottovalutare, ma trattarli come una sorta di nuova narrazione di pellegrinaggio mafioso può essere dannoso”.
A parlare è Daniela Marcone, vice presidente nazionale di Libera, in riferimento alla notizia della coppia di pregiudicati foggiani che si è recata a Corleone, con il figlio piccolo di 4 anni, per rendere omaggio a Provenzano e Riina sulle loro lapidi.
“Questa mitologia mafiosa che si sono costruiti da soli può determinare una costruzione culturale. Noi la definiamo subcultura, per loro è cultura – le sue parole a TgNorba -. Questo mito di Provenzano e Riina deriva anche dall’esaltazione narrativa di Cosa Nostra a livello nazionale”.