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Coronavirus, boom di casi in Puglia e nel Barese: ricoveri in aumento nelle terapie intensive

25 Marzo 2022
– Autore: Raffaele Caruso
25 Marzo 2022
– Autore: Raffaele Caruso

Nella settimana dal 18 al 24 marzo l’incidenza dei casi Covid in Puglia ogni 100mila abitanti è salita a 1.352 rispetto ai 694 di due settimane fa (periodo 4-10 marzo). Rispetto alla settimana precedente, invece, l’incidenza è passata da 1.060 a 1.352. Solo in Umbria il rapporto l’incremento è stato maggiore (1.548 contagi ogni 100mila residenti). È quanto riporta il monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore della Sanità pubblicato questa mattina.

Contagi in crescita per la terza settimana consecutiva anche nella provincia di Bari. Il monitoraggio della settimana 14-20 marzo, infatti, registra un incremento del tasso d’incidenza sino a 1.187,9 casi per 100mila abitanti, con un aumento del 68% rispetto al periodo precedente. A Bari città sono stati 3.787 i nuovi contagi registrati dal 14 al 20 marzo contro i 2.233 di sette giorni prima e i 1.533 di due settimane fa. Un incremento registrano nonostante, ad oggi, la campagna vaccinale abbia raggiunto tre milioni e 17.961 somministrazioni, di cui un milione e 121.786 prime dosi, un milione e 83.770 seconde e 810.342 terze dosi. Le quarte dosi, riservate alle persone immunocompromesse, ammontano a poco più di duemila. La fascia d’età dai 50 anni in poi si conferma la più vaccinata: circa il 98% dei residenti di Bari e provincia ha ricevuto prima e seconda dose, mentre il 93,5% anche la terza. La copertura con doppia dose, nel gruppo 12-49 anni, si attesta al 90%. Nel complesso, l’87,3% della popolazione over 12 ha aumentato la protezione grazie alla dose “booster”.

Negli ultimi quattro giorni sono tornati ad aumentare in maniera costante anche i ricoveri nelle terapie intensive pugliesi: dal 21 al 24 marzo il tasso di occupazione è passato dal 5% all’8%. Un punto percentuale ogni giorno, mentre la media nazionale è rimasta ferma al 5%. È quanto riporta il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Nei reparti di Medicina Covid (Malattie infettive e pneumologia), invece, il tasso di occupazione è sopra soglia ma stabile al 21% di tasso di occupazione, sette punti percentuali sopra la media nazionale, pari al 14%.