“Blocco temporaneo ricoveri Medicina Interna e Malattie Infettive”. La disposizione riguarda l’Ospedale della Murgia e porta la firma del direttore generale Asl Bari, Antonio Sanguedolce. Una decisione che porta con sé altre conseguenze, come la mancata accettazione dei pazienti no-Covid al pronto soccorso dello stesso nosocomio.
Una situazione diventata in queste ore insostenibile per gli equipaggi del 118, ma soprattutto per i cittadini del vasto territorio murgiano. Le corse in ambulanza in questo o quell’altro ospedale, infatti, la successiva sanificazione e il ritorno in postazione prolungano notevolmente i tempi in cui interi centri come Gravina, Altamura o Santeramo non possano contare sulla presenza di ambulanze e automediche, presidi fondamentali nei casi di reale emergenza.
Non è certo che la notizia sia giunta allo stesso modo anche alla Prefettura di Bari per fa sì che si possano prendere soluzioni alternative tali da assicurare comunque un’adeguata assistenza ai pazienti non contagiati dal Covid, per esempio anche a quelli non contagiati che si recano al pronto soccorso del Perinei con mezzi propri e codici di una certa gravità. Ieri sera un equipaggio del 118, dirottato al proto soccorso dell’ospedale Miulli intorno alle 19, solo per fare un esempio, è tornato operativo alle 23.30.
Il responsabile del 118 Barese e direttore del pronto soccorso dell’ospedale Perinei, Antonio Dibello, sembra non abbia ancora scritto comunicazioni ufficiali per informare gli equipaggi del servizio di emergenza-urgenza. La situazione è particolarmente complessa, del resto stiamo nel pieno di un’ulteriore ondata pandemica, a quanto pare non adeguatamente prevista dal sistema sanitario. Il sistema del tracciamento e quello dei tamponi, infatti, è saltato un po’ dappertutto. Un’emergenza diffusa, con l’aumento esponenziale dei casi, tanto che il direttore generale Sanguedolce ha scritto una seconda comunicazione all’ospedale della Murgia.
“Al fine di attivare i posti letto Covid presso come da disposizione regionale, voglia la s.v. provvedere ad acquisire le disponibilità di Dirigenti Medici Anestesisti , afferenti al vs. Dipartimento , per la copertura dei turni di servizio pomeridiani e notturni da dedicare ai pazienti Covid del medesimo Presidio. In favore di tali medici si autorizza l’utilizzo del ricorso all’istituto delle prestazioni aggiuntive”.
La situazione confusa obbliga tutti a una maggiore responsabilità, evitando di intasare il numero già particolarmente caldo della centrale operativa del 118 per chiamate che possono essere gestite diversamente. A tal proposito, a differenza di quanto successo in passato, l’auspicio è quello di una maggiore collaborazione e attenzione ai pazienti da parte dei medici di medicina generale e delle guardie mediche.