Pierpaolo Cariddi e Luciano Cariddi, i fratelli di 56 e 54 anni arrestati per essere i capi di un sodalizio criminale per tenere in pugno il Comune di Otranto, restano in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Lecce che ha rigettato l’appello delle difese che chiedevano un alleggerimento della misura in carcere dove i due ex sindaci di Otranto si trovano dal 12 settembre scorso. Il no era anche arrivato dal Gip di Lecce, Cinzia Vergine. Nel frattempo a Pierpaolo è arrivata la sospensione dall’Albo degli ingegneri e tutte le partiche edilizie con la sua firma sono state dichiarate improcedibili e ad Otranto si è insediato il commissario prefettizio. L’inchiesta ha portato alla luce uno scambio di permessi, concessioni e autorizzazioni a sostegno di imprenditori in cambio di favori politici. Sui due fratelli pendono le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale; corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, concussione, turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio, truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, frode in processo penale e depistaggio, concussione, turbativa d’asta e rivelazione del segreto d’ufficio. Nella stessa inchiesta è indagato anche l’ex assessore al Welfare della Regione Puglia, Salvatore Ruggeri.
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- di: Raffaele Caruso
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