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Corruzione a Otranto, chi è “l’uomo ragno” del PD Roberto De Santis: dai grandi affari all’amicizia con D’Alema

12 Settembre 2022
– Autore: Raffaele Caruso
12 Settembre 2022
– Autore: Raffaele Caruso

L’imprenditore 64enne Roberto De Santis, uno dei più noti del Salento, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta chiamata ‘Re Artù’, su presunti intrecci tra politica e sanità. Ritenuto molto vicino all’ex ministro degli esteri, Massimo D’Alema (con cui ha condiviso la proprietà della celebre barca Ikarus), De Santis negli ultimi anni ha ricoperto un ruolo chiave in affari importanti nel mondo del turismo e del petrolio.

Ha sempre vissuto all’ombra della politica, ma non solo: secondo molti anche dei servizi segreti e della massoneria, tanto da essere soprannominato prima l’Uomo Ragno e poi l’Uomo Invisibile. Trovare sue foto è infatti una missione impossibile.

Possiede diversi resort nel Salento e non è la prima volta che il suo nome rientra in inchieste giudiziarie. Secondo le indagini sarebbe stato lui a propiziare la candidatura al Senato dell’ex sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, nelle file dell’Udc, in cambio di un aiuto illecito per ottenere le autorizzazioni necessarie ad aprire il Twiga di Otranto.

De Santis però è stato già coinvolto in altri grandi scandali. L’imprenditore salentino è apparso come tramite di Gianpaolo Tarantini, a cavallo tra 2007 e 2009, nelle indagini sulle escort di Berlusconi. Fu coinvolto anche nell’inchiesta di Firenze sui grandi appalti della Protezione civile, in quella sui termovalorizzatori in Sicilia, sul “sistema Sesto” che ipotizzava illeciti finanziamenti al Pd o meglio alla fondazione “Fare Metropoli” di Filippo Penati, all’epoca braccio destro di Pierluigi Bersani, e sull’inchiesta di Potenza sul faccendiere Piero Amara. Nonostante un “curriculum” piuttosto vasto, non ha mai ricevuto una condanna.