Pierpaolo e Luciano Cariddi, i due fratelli in carcere dal 12 settembre accusati di essere promotori e organizzatori di un’associazione per delinquere che avrebbe gestito un vero e proprio sistema di favori nel comune di Otranto, restano in carcere. Il gip di Lecce Cinzia Vergine ha infatti respinto le istanze di richiesta di sostituzione della misura cautelare con gli arresti domiciliari presentate dopo gli interrogatori di lunedì scorso dai legali che avevano evidenziato il venir meno delle esigenze cautelari essendo i due fratelli ambedue dimessisi da ogni incarico pubblico ed essendo operativo al Comune un commissario nominato dal Prefetto. Il gip ha motivato la decisione perché i due non hanno mostrato segnali di resipiscenza nel corso dell’interrogatorio.
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- di: Raffaele Caruso
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