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Corruzione a Otranto, tra gli indagati il vicesindaco Michele Tenore: le pressioni sulla Capitaneria per il Twiga

13 Settembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere
13 Settembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere

Tra gli indagati dell’inchiesta chiamata ‘Re Artù’, su presunti intrecci tra politica e sanità, c’è anche il vicesindaco di Otranto, Michele Tenore, con l’accusa di concorso in turbativa d’asta e falso.

Secondo l’accusa, in concorso con i fratelli Cariddi e alcuni funzionari, il 49enne avrebbe fatto in modo di favorire nell’aggiudicazione di appalti l’altro fratello Stefano Cariddi e il cugino Raffaele Cariddi.

Tenore, braccio destro del Direttore Generale Arif, Francesco Ferraro, avrebbe anche firmato nel 2018 una missiva nei confronti della comandante della Capitaneria di porto, Elena Manni, per chiederle la revoca dell’ordinanza di divieto di transito, balneazione e ogni attività umana nell’area interessata dal progetto del Twiga, lo stabilimento balneare col marchio di Briatore nato in località Cerra. Una mossa, secondo la ricostruzione della Procura, che avrebbe facilitato il dissequestro dell’area e dato il via libera successivo alla realizzazione del progetto, ma la comandante non cadde nelle pressioni, denunciando il tutto.