“Scandalo voto di scambio in Puglia. Non commento le indagini e mantengo il mio garantismo. Per me vale la politica, non il giustizialismo. E non ho avuto bisogno di una inchiesta per dire che il sistema di Michele Emiliano per me è l’esatto contrario della buona politica. L’ho detto quando eravamo al Governo nazionale, l’ho detto quando siamo rimasti soli all’opposizione regionale. E non è un caso che IV sia ancora oggi all’opposizione di Emiliano. Il Tap, la Xylella, la Buona Scuola, l’Ilva, la gestione clientelare del potere: su tutti questi argomenti noi siamo dalla parte opposta a Michele Emiliano. Da sempre”. Questo è il tweet pubblicato su X da Matteo Renzi, leader di Italia Viva, dopo l’ennesima inchiesta sul voto di scambio che ha coinvolto non solo i Comuni di Triggiano e Grumo ma anche la Regione Puglia, dopo le dimissioni dell’assessora ai trasporti Anita Maurodinoia (indagata) e la sua uscita dal Pd.
Non è però l’unica reazione politica da registrare. “Domenica 7 aprile, nel giorno delle Primarie del centrosinistra per la scelta del candidato di sindaco di Bari, il leader della Lega e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sarà a Bari -annuncia la Lega -. Dopo l’inquietante comizio di Michele Emiliano con Antonio Decaro, e le imbarazzanti polemiche del Comune di Bari contro il Viminale, le notizie delle ultime ore sono ancora più gravi e preoccupanti. Per la Lega siamo di fronte a vicende sconcertanti: i cittadini di Bari e di tutta la Puglia non le meritano”.
“Stando a quanto emerge dal lavoro dei giudici, sembra che in Puglia ci sia un sistema patologico da scardinare e gli arresti di oggi per corruzione elettorale, a cui sono seguite le dimissioni dell’assessore regionale Maurodinoia, ne sono solo un’ultima manifestazione – afferma il vice presidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis -. Noi siamo garantisti ed è giusto che la magistratura faccia il suo lavoro che deve proseguire in serenità, ma è innegabile che le parole del gip, che confermano l’esistenza di un sistema politico clientelare, preoccupano. Da anni, la Regione Puglia e la città di Bari sono piene zeppe di inchieste e arresti che coinvolgono, direttamente o indirettamente, i vertici politici e amministrativi del territorio. Sullo sfondo emerge forte, pertanto, una questione di ‘igiene politica’ che va affrontata”.