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Corruzione in Puglia, al setaccio il metodo Lerario: appalti affidati prima delle gare

21 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin
21 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Appalti affidati prima di indire le gare. Sarebbe anche questo uno dei metodi usati da Mario Lerario, l’ex capo della Protezione Civile, in carcere dal 23 dicembre con l’accusa di corruzione. Per sostenere questa tesi, come si evince su Repubblica, la Guardia di Finanza ha consegnato alla Procura le informative che riguardano l’affidamento di alcuni lavori da parte di Lerario ai due imprenditori, Luca Leccese e Donato Mottola, al momento ai domiciliari, i quali erano alle prese con la realizzazione dei container di Borgo Mezzanone.

Nel mirino della Guardia di Finanza, non solo i due imprenditori arrestati, ma anche altri colleghi a cui Lerario aveva affidato lavori ancor prima che la gara d’appalto fosse espletata. Per questo continuano le verifiche su tutti gli appalti che hanno la firma di Lerario. Nel frattempo la task force regionale sta scandagliando il lavoro di Lerario dal 2018 ai giorni nostri, quando era a capo dell’Economato.

Nel frattempo i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria hanno portato all’attenzione della Procura alcuni versamenti e trasferimenti di denaro sul conto corrente della moglie di Mario Lerario. Una transazione che sarebbe avvenuto la mattina del 23 dicembre, poche ore prima dell’arresto. Per gli inquirenti è una mossa che mirava a nascondere la tangente da 20mila euro ricevuta da Mottola.

La ricostruzione dei movimenti bancari vede un versamento di 2mila e 500 euro sul conto cointestato, poi un bonifico di 22mila euro su un altro conto e poi un altro bonifico. Operazioni seguite pari passo dai coniugi che si telefonavano a vicenda. L’ultima telefonata si è concluso con la voce fuori campo dei militari della Guardia di Finanza impegnati nel blitz che ha permesso l’arresto di Lerario.