Per la Procura avrebbe rivelato l’esistenza di microspie all’interno dell’ufficio dell’ex capo della Protezione civile, Mario Lerario, arrestato il 23 dicembre con l’accusa di corruzione, per questo motivo un giornalista dell’ufficio stampa della giunta regionale è stato sottoposto a perquisizione.
Il giornalista è dunque indagato in concorso di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. Un provvedimento che nasce per l’acquisizione di elementi probatori che saranno utili per l’identificazione del pubblico ufficiale che ha reso noto al giornalista l’esistenza delle cimici ambientali installate all’interno della Regione Puglia per le indagini su Mario Lerario.