Confuso e imbarazzato. Così l’ex capo della Protezione Civile, Mario Lerario, arrestato il 23 dicembre per corruzione, ha definito il suo stato d’animo quando si è accorto della busta da 20mila euro all’interno del pacco regalo regalato dall’imprenditore Donato Mottola. Durante l’interrogatorio ha spiegato di aver visto la busta solo il giorno dopo e non l’ha denunciato perché non si spiegava il gesto.
Lerario, come sottolinea Corriere, era stato già sottoposto a un altro interrogatorio in merito alla tangente da 10mila euro ricevuta dall’imprenditore Luca Leccese, la mattina del 23 dicembre. La consegna, in questo caso, era stata filmata da una telecamera nascosta nell’auto.
Per quanto riguarda invece Mottola, l’ex capo della Protezione Civile ha spiegato di averlo incontrato per caso durante un sopralluogo al mercato dei fiori a Terlizzi per la realizzazione di un campo di accoglienza per i migranti raccoglitori di olive. In quella occasione gli avrebbe dato il pacco regalo contenente la busta da 20mila euro.
Durante l’interrogatorio Lerario avrebbe anche negato di aver fatto rimuovere le cimici dal suo studio. Secondo quanto detto dal dirigente regionale, una volta che manutentori hanno trovato i dispositivi, lui non sapeva quello che stava accadendo e non voleva intervenire per non ostacolare le indagini di cui lui era a conoscenza perché aveva inviato in Procura una pec con documenti relativi ad alcune gare di appalti.