“Emiliano deve dimettersi”. Lo pretende a gran voce l’opposizione di centrodestra data l’ennesima inchiesta che sta creando scompiglio proprio nelle sedi della Regione Puglia toccando anche la Sanità. Dopo l’arresto dell’ex capo della protezione civile, Mario Lerario, l’arresto dell’ex assessore al Welfare, Salvatore Ruggeri, insieme al sub commissario del consorzio di bonifica Antonio Renna, l’ex consigliere regionale ed esponente di Puglia popolare Mario Romano e il direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo, ha creato un terremoto non indifferente nelle sedi regionali con Forza Italia che annuncia un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza affinché la Sanità pugliese venga commissariata.
Concorsi pilotati, posti di lavoro dati in scambio di favori, anche sessuali, nomine e favori in alcuni settori dell’amministrazione pubblica e nella sanità che hanno portato l’opposizione di centrodestra a farne una questione etica. Dalla maggioranza invece l’unico a rompere il silenzio su quanto sta accadendo è il consigliere Fabiano Amati, del Partito Democratico. “È arrivato il momento di fare pulizia per eliminare questi gruppetti di persone che influenzano per finalità improprie l’azione del governo”. Il riferimento di Amati è a persone come consulenti, segretari e vice di liste civivhe che gravitano attorno alla Regione.
Se dal Pd parla solo Amati, retto da un timido Tutolo, dal centrodestra, nello specifico Forza Italia, non vi è data nessuna tregua al governatore. Più volte si parla di “sistema Emiliano”, con una chiara richiesta di commissariamento della Sanità pugliese. Al contempo vengono chieste le dimissioni del governatore proprio perché a finire sotto il mirino della Guardia di Finanza sono proprio alcuni degli uomini scelti da Emiliano.