Un risultato incerto, poi smontato da un test antigenico effettuato a casa, ha rovinato le vacanze natalizie a una famiglia barese. Con l’arrivo delle feste, e quindi di cenoni e cartate, in tanti hanno deciso di tutelare se stessi e i propri parenti effettuando un test rapido in farmacia. Stessa decisione presa da una ragazza barese che ieri sera si è rivolta a una farmacia del suo quartiere per effettuare il tampone rapido. Purtroppo però il risultato non era quello sperato.
Stando a quanto raccontato la giovane ha effettuato un primo test nel quale è comparsa una flebile linea nella parte in cui indica la positività. Data l’incertezza, il farmacista ha effettuato un secondo test, che però ha dato lo stesso risultato. Per loro era da catalogare come positiva, ma le avevano assicurato che non avrebbero segnalato il risultato all’Asl prima del tampone molecolare. Data l’ora tarda la ragazza ha dovuto aspettare il giorno dopo per recarsi in un centro di analisi per effettuare il molecolare, purtroppo, però, nel database dell’Asl il suo nome era stato inserito tra i positivi senza dunque poter essere sottoposta a un terzo test.
Una notizia che ha raggelato l’intera famiglia. La giovane non si è data per vinta e ha deciso di effettuare un test rapido a casa il cui risultato è stato negativo. Il problema, però, è che per uscire dalla quarantena deve attendere la chiamata dell’Asl per effettuare il molecolare.
Tutto questo per sottolineare come ci sia tanta incertezza, anche troppa, nei test rapidi. Soprattutto non c’è una linea guida efficace neanche per i farmacisti che, ovviamente, sono tenuti a fornire tutti i risultati all’Asl. Purtroppo però è palese quanto ci possano essere dei falsi positivi e obiettivamente prima di comunicare un dato bisognerebbe avere la certezza assoluta.