La polizia ha arrestato a Lecce 22 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, alla riduzione in schiavitù e alla tratta. Si tratta di 21 persone di nazionalità bulgara (finite in carcere) e di un italiano (ai domiciliari). L’inchiesta è stata coordinata dalle procure antimafia e da quella ordinaria di Lecce. Complessivamente sono 30 gli indagati. Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina con una operazione della questura di Lecce sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Lecce Antonio Gatto.
Secondo le indagini l’associazione si occupava di portare in Italia donne bulgare che venivano ingannate con la promessa di un lavoro e che poi venivano costrette a prostituirsi. Le ragazze che si opponevano venivano picchiate con violenza, in alcuni casi con una mazza da baseball. Gli incassi dell’attività illecita venivano poi trasferiti in Bulgaria dove il denaro veniva riciclato. La sede logistica dell’associazione è stata individuata in un’abitazione a Lecce. Qui erano state posizionate delle telecamere dalle forze dell’ordine che hanno immortalato anche alcuni momenti in cui una bambina di pochi anni passa un piatto con la cocaina ad alcune persone sedute a un tavolo mentre una donna viene picchiata.