È costato 25 milioni di euro e adesso, tutto ciò che c’è all’interno rischia di finire in una discarica. Stiamo parlando di impianti di areazione, quadri elettrici, server, monitor, impianti di illuminazione, decine e decine di letti con tanto di lenzuola, armadietti, vasconi ma anche pareti, porte antincendio, estintori e gli ultimi macchinari non ancora trasferiti nel padiglione Asclepios del Policlinico di Bari. Questo è il Covid Hospital alla Fiera del Levante, l’ospedale per le maxi emergenze voluto dalla Regione Puglia per contrastare la pandemia e su cui, come ben noto, c’è un’inchiesta che riguarda proprio l’affidamento dei lavori e i costi spropositati per un ospedale che prima o poi sarebbe stato smantellato. Le immagini che vi proponiamo mostrano lo spreco dei soldi pubblici. Milioni e milioni di euro sprecati per un ospedale che, se creato in un’altra struttura, una di quelle abbandonate, probabilmente sarebbe stato sempre attivo e utilizzato in caso di emergenze sanitarie o perché no, per colmare quei vuoti sanitari che tanto vengono denunciati in Puglia. Proprio ieri è arrivata la notifica della proroga delle indagini per l’ex capo della Protezione Civile, Mario Lerario, agli arresti anche per corruzione, Antonio Mercurio, funzionario regionale e responsabile unico del procedimento, e Domenico Barozzi, legale rappresentante dell’azienda appaltatrice, la Cobar. Le indagini si starebbero concentrando in particolare sulle opere aggiuntive, per circa 9 milioni, ordinate e pagate all’Ati Cobar-Item Oxygen con la firma di Mercurio e sulla loro effettiva realizzazione. Chissà dove finiranno tutti gli impianti, gli arredi, le porte. La speranza è che non vengano gettati in qualche discarica, ma vengano riutilizzati in altri ospedali. Nel frattempo si spreca anche l’energia elettrica, con i monitor ancora in funzione.