La pm Silvia Curione ha insistito nella richiesta di rinvio a giudizio, pur ridimensionando le accuse, per bancarotta fraudolenta per quattro delle sei persone, tra ex componenti del cda e amministratori della società, imputate per il fallimento dell’Associazione Sportiva Bari spa, avvenuto nel 2014. Nel corso dell’udienza preliminare che si è svolta oggi dinanzi al gup del Tribunale di Bari Luigia Lambriola, la pm ha insistito sulle accuse (pur riducendo per ciascun imputato le singole contestazioni) chiedendo il giudizio per l’ex presidente Figc ed ex parlamentare Antonio Matarrese, vicepresidente vicario del cda del Bari dal 2010 al 2011, l’ex parlamentare Salvatore Matarrese, consigliere della società sportiva dal 2002 al 2011, e per gli ex amministratori unici Claudio Garzelli e Francesco Vinella.
Chiesto invece il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto per l’imprenditore ed ex presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo, nel cda del Bari calcio dal 2008 al 2011 e per l’altro Salvatore Matarrese (cugino omonimo dell’ex parlamentare), che è stato consigliere dal 2002 al 2011 della società. Questi ultimi due hanno chiesto si essere processati con rito abbreviato e la loro posizione è stata stralciata.
Le accuse riguardano la gestione della società tra il 2009 e il 2013 quando, secondo le indagini condotte dalla guardia di finanza (e coordinate inizialmente dalla pm Bruna Manganelli), sarebbero stati accumulati debiti tributari per mancati versamenti al fisco per quasi 55 milioni di euro e sarebbero state compiute operazioni che hanno depauperato il patrimonio della società aggravando la situazione di dissesto fino al fallimento. Si tornerà in aula il 16 giugno e 7 luglio prossimi per la discussione dei difensori (Michele Laforgia, Giuseppe Modesti, Domenico Di Terlizzi, Angelo Loizzi e Giuseppe Mariani) e la decisione del giudice dell’udienza preliminare.