Il gup del Tribunale di Bari Rosa Caramia ha assolto con formula piena da tutti i capi di imputazione l’ex arbitro Gianluca Paparesta, amministratore unico del Football Club Bari Calcio 1908 da marzo 2014 al giugno 2016. Era imputato per il fallimento della società sportiva e gli era stato inizialmente contestato il mancato pagamento di imposte e tributi per 1,5 milioni di euro, oltre ad aver indicato, nel bilancio del 30 giugno 2015, un patrimonio netto di oltre 500mila euro “superiore a quello effettivo” pari a -1,5 milioni. Poi è stata la stessa Procura a chiedere la sua assoluzione. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.
In aula Paparesta ha reso dichiarazioni spontanee spiegando innanzitutto la scelta del rito abbreviato. “Non avevo nulla da temere e volevo chiarire nel minor tempo possibile qualsiasi dubbio sulla mia condotta per la mia famiglia, per la mia professione di dottore commercialista, che già il solo essere stato sottoposto a questa indagine ha duramente penalizzato, nei confronti di una città che aveva con tanto entusiasmo sostenuto il mio progetto sportivo imprenditoriale, rispondendo con entusiasmo e grande partecipazione riempiendo e facendo registrare record di affluenza di spettatori allo stadio oltre che record di entusiasmo nei confronti della squadra di calcio e non per ultimo per amore di verità, non essendomi mai, in alcun momento, approcciato alla gestione della società con l’animus del bancarottiere o comunque con l’intenzione di appropriarmi indebitamente di beni o di nuocere ai creditori”, le sue parole riportate da La Gazzetta del Mezzogiorno.
“Come sempre il tempo è galantuomo e sa distinguere il bene dal male – le parole del suo legale, l’avvocato Gaetano Sassanelli -. Sa scegliere fra chi è portatore di valori e chi di disvalori, fra chi ha fatto certe scelte per passione e chi per vili interessi economici. E credo che questa sentenza, adottando la formula piena per tutti i capi di imputazione, abbia fatto le sue scelte”. Cosmo Giancaspro, che nel 2016 aveva rilevato da Paparesta la società, invece è stato rinviato a giudizio e il processo a suo carico è in corso.