Avrebbero contribuito a causare il dissesto della società ‘Salvatore Matarrese spa’ (SM) per finanziare tra il 2011 e il 2013 la società AS Bari Calcio, controllata prima all’89,99% e poi al 99,99% dalla SM e in stato di crisi già dal 2010, con l’obiettivo di consentirle “il rispetto dei termini e delle condizioni previste dalle norme organizzative interne della Figc per l’iscrizione della squadra al campionato nazionale”.
Per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio di Michele, Antonio e Amato Matarrese, rispettivamente presidente, amministratore delegato e consigliere della SM, e Antonio anche nel suo ruolo di vicepresidente della AS Bari Calcio dal luglio 2010 al giugno 2011.
Per un quarto imputato, il 60enne Salvatore Matarrese, procuratore della società SM dal 2008 e consigliere della AS Bari Calcio dal 2002 al 2011, che nell’ambito dell’udienza preliminare ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato, la pm Larissa Catella ha chiesto l’assoluzione.
Nella prossima udienza del 21 giugno la giudice Valeria Isabella Valenzi deciderà sulla richiesta di assoluzione e sui rinvii a giudizio. In particolare, secondo l’accusa, in tre anni la SM, poi ammessa alla procedura di concordato preventivo nel maggio 2016, avrebbe erogato in favore del Bari Calcio, tramite bonifici o accollandosi debiti con le banche, più di 20 milioni di euro, solo in parte restituiti, raggiungendo una esposizione debitoria per oltre 11,4 milioni di euro al luglio 2013 e “a causa dei risultati economici negativi della controllata – si legge nell’imputazione – , soffriva perdite per complessivi 42 milioni di euro”.