Torniamo ad occuparci del futuro dell’azienda Baritech Operation srl (ex Osram) di Bari, dopo l’interruzione della trattativa di cessione del ramo d’azienda che non si è conclusa positivamente per la parte inerente l’assorbimento di tutti i dipendenti da parte della Matur Kompak, tanto da rendere necessario l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 140 dipendenti.
“Siamo stati gli eroi del lockdown, mentre gli altri erano chiusi noi venivamo qui a lavorare per produrre il tessuto delle mascherine, come ordinato dalla struttura commissariale targata Arcuri – racconta un dipendente -. Ci siamo prodigati nell’arco di 40 giorni per passare dalla produzione delle lampade a quello del tessuto per le mascherine, abbiamo dato il massimo e ora restiamo senza niente”.
“Il momento peggiore è stato quando il Governo ci ha confermato che non aveva intenzione di rinnovare la commessa – aggiunge un altro lavoratore -. L’azienda ha partecipato ad una gara pubblica, l’ha vinta, il nostro era un prodotto di altissima qualità e made in Italy. Oggi siamo in cassa integrazione, ma termina il 21 aprile, dopo verremo tutti licenziati”.
“Ci sentiamo abbandonati dallo Stato, abbiamo fatto diverse sollecitazioni sia con le categorie nazionali che con quelle regionali ma non abbiamo ricevuto risposte – spiega un altro dei 140 dipendenti a rischio -. L’Italia è lo zimbello dell’Europa, chiunque viene qui rivela stabilimenti come l’ex Osram, fanno i cavoli loro, prendono soldi pubblici e poi spariscono dopo aver promesso”.
I dipendenti hanno così deciso, in segno di protesta, di dare vita ad un presidio fisso. “Ci aspettiamo che le Istituzioni ci chiamino subito, questo stabilimento non deve chiudere”, gridano in coro i lavoratori.