Dopo poche ore il comunicato congiunto da parte dei sindacati i merito ai 700 esuberi della Bosch, la Uilm ha deciso di tirarsi indietro e di affrontare la problematica in modo diverso rispetto alla lotta sindacale proclamata dalle sigle Fim-CISL, Fiom-CGIL e UglM-UGL. Una notizia che ha creato non poche tensioni tra i dipendenti tesserati con i diversi sindacati, soprattutto in merito all’adesione dello sciopero in vista il 25 e 26 febbraio con presidio permanente in tutti gli ingressi.
“Noi RSU di FIM, FIOM e UGLM invece abbiamo una responsabilità non indifferente visto che rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori e non possiamo rimanere fermi ad aspettare gli eventi. Anche perché Bosch continua a investire miliardi di euro nel mondo per nuove tecnologie green, ma solo a Bari annuncia 700 esuberi”.
“Noi non meritiamo questo. Noi siamo per la tolleranza zero. Comunichiamo a tutti i lavoratori che i tempi per segnare una nuova lotta sindacale per la difesa della dignità e del lavoro sono maturi. Il giorno 24 febbraio 2022 verrà convocata un’assemblea sindacale retribuita. Nella stessa verrà ufficializzato il blocco degli straordinari (deposito ore positivo) e i segretari provinciali annunceranno la disdetta dell’accordo del 2007 sulla turnazione a scorrimento, pur sapendo che questo comporterà, con ogni probabilità, ad un aumento dei giorni di cds nei reparti interessati, – concludono – ma quando si lotta per il nostro futuro e quello delle nostre famiglie non possiamo accontentarci della briciola di oggi, senza pensare al pane per domani”.