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Crolla palazzo a Bari, al lavoro 19 squadre dei Vigili del Fuoco. Ance: “Grande amarezza bisogna intervenire”

6 Marzo 2025
– Autore: Raffaele Caruso
6 Marzo 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Sono 19 le squadre dei Vigili del Fuoco a lavoro tra le macerie del crollo di via De Amicis, in campo anche il personale della Direzione VVF Puglia specializzato nel volo di droni. In supporto anche squadre da Foggia, Avellino, Caserta, Salerno, Napoli e una squadra di cinofili di Lecce. Le ricerche si concentrano nella zona al di sotto dell’appartamento della 74enne Rosalia De Giosa, l’unica signora dispersa, e dove fino alle prime luci dell’alba si riusciva a percepire il suono del telefonino. Si alternano i lavori delle ruspe che aprono le macerie con quello di uno speciale gruppo addestrato per la ricerca di persone sotto le macerie.

Al lavoro nell’area di via De Amicis anche personale e mezzi Amiu. Su disposizione del Centro operativo di Protezione civile è stato disposto il servizio per l’attività di nebulizzazione di acqua nelle aree interessate dal cantiere dalle macerie. Un’operazione necessaria per contrastare la dispersione di polvere nell’ambiente. I mezzi poi si sposteranno anche su corso Benedetto Croce e su viale della Repubblica.

“Il crollo del palazzo del quartiere Carrassi di Bari deve indurre tutti, amministrazioni comunali, organizzazioni datoriali e parti sociali, ordini professionali, condomìni e privati cittadini, a una riflessione sui benefici che possono derivare da attività di riqualificazione del patrimonio immobiliare vetusto”. A dichiararlo, all’indomani del crollo del palazzo nel quartiere Carrassi di Bari, è il presidente di Ance Bari e BAT Nicola Bonerba che esprime “enorme amarezza per la disperazione di chi, nell’emergenza abitativa, purtroppo vive in condizioni precarie senza la possibilità di trovare soluzioni alternative”.

“L’auspicio – aggiunge Bonerba – è che anche il Comune di Bari e altri Comuni della Città metropolitana possano seguire l’esempio di alcune amministrazioni dell’hinterland cittadino e recepire la legge regionale 36/2023, incentrata sulle ristrutturazioni edilizie anche attraverso operazioni di demolizione e ricostruzione; attendiamo fiduciosi queste delibere cittadine che perimetrano le aree in cui è possibile intervenire, indicando incentivi volumetrici e fiscali”.

“La legge regionale 36 – specifica Bonerba – ha anche il pregio di favorire interventi di edilizia residenziale sociale e di dare precisi riferimenti sui miglioramenti che i lavori di ammodernamento devono conseguire in termini di prestazioni energetiche e strutturali in chiave anti-sismica; questi interventi sono sempre più impellenti a causa di un numero di edifici, stimato in Italia in oltre 12 milioni, costruiti prima dell’emanazione delle norme antisismiche del ‘74 e di quelle sull’efficienza energetica del ’76, per i quali si rendono indispensabili interventi di manutenzione straordinaria. Peraltro, gli interventi di riconversione del patrimonio immobiliare vetusto rispondono alle previsioni europee volte al miglioramento delle prestazioni energetiche a livello residenziale per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico”.

“Inoltre – specifica Bonerba – occorre avviare processi di rigenerazione urbana, individuando congiuntamente aree, anche molto circoscritte, in stato di degrado, su cui immaginare interventi integrati di riqualificazione ambientale, sociale ed architettonica, sperimentando soluzioni abitative temporanee per proprietari e condòmini degli immobili oggetto di sostituzione edilizia. Stiamo parlando di una sfida davvero ambiziosa per gli anni a venire per l’intero Paese che innescherebbe per molti anni un virtuoso percorso di rigenerazione urbana e che, a livello cittadino, dovrebbe concentrarsi in primis su alcuni quartieri come Libertà, Carrassi o San Pasquale”.

“Su tutti questi temi – conclude Bonerba – la nostra associazione è pronta a un confronto con le amministrazioni comunali e gli altri attori coinvolti per condividere percorsi ad hoc, anche attraverso iniziative di partenariato pubblico-privato, che possano favorire l’avvio di questo processo virtuoso”.