Da consulente a dirigente degli affari legali, senza aver mai superato un concorso. È quanto accaduto nella Asl Bat. La procedura, stando a quanto si evince su Gazzetta, è corretta e legittima, ma in realtà la norma utilizzata era per la stabilizzazione del personale sanitario per regolarizzare l’emergenza a causa della pandemia. In questo caso solo con concorso si sarebbe potuto assegnare un posto pubblico.
Tutto ha inizio nel maggio del 2018 quando viene messo un avviso pubblico in cui Asl Bat per affidare l’incarico triennale di data protection officer, ovvero responsabile per la protezione dei dati personali, con un compenso di 58mila euro l’anno, pari allo stipendio di un funzionario. Nonostante la disponibilità di dipendenti interni, l’incarico viene dato all’avvocato Andrea Scarpellini Camilli.
Si arriva al 31 dicembre 2021 in cui c’è il termine per la stabilizzazione dei precari, procedura che viene aperta anche ai dirigenti. Secondo la legge possono essere stabilizzati chi ha lavorato alle dipendenze di una pubblica amministrazione per almeno tre anni purché sua stato scelto con procedure concorsuali. Scarpellini non aveva neanche completato i tre anni nella pubblica amministrazione. Nonostante questo arriva la stabilizzazione il 16 ottobre 2021, il giorno dopo in cui avrebbe maturato i tre anni richiesti.
Per far sì che realmente tutto fosse regolare, la Asl Bat avrebbe dovuto svolgere il concorso per i dirigenti tra gli avvocati di tutte le Asl pugliesi