Quando abbiamo iniziato a parlare di Leonardo e di Giovanni e della loro vita finita nel tunnel della droga, sono stati tanti i commenti critici nei loro confronti e nei nostri che tentavamo di aiutarli. Tralasciando i leoni da tastiera che neanche sanno cosa significa dover lottare contro una dipendenza, c’è stato Franco che ci ha colpito molto. Lui riusciva ad anticipare tutte le mosse di Leonardo, perché anche lui tempo fa è stato un cocainomane. Ha voluto così raccontarci la sua storia e lanciare un monito non solo ai ragazzi che fanno uso di droga, ma soprattutto alle famiglie che dovrebbero fare qualcosa sin dai primi segnali.
“Ero già grande quando ho iniziato. Era un gioco, un passatempo e un motivo per stare insieme agli amici che ne facevano uso. La cocaina ormai è diventata la droga di tutti. Ne fanno uso dal professionista al povero disgraziato. Quando ho iniziato prende 0.2 grammi, fino a che non sono arrivato a farmi 10 grammi al giorno. Mi drogavo, dormivo e poi nei momenti di lucidità chiedevo scusa ai miei genitori, e poi la sera ricadevo nella droga. Una routine che mi stava portando alla morte. Il tossico incolpa gli altri, il lavoro, la famiglia, l’amore perduto, ma l’unico vero colpevole è lui stesso perché la droga piace, ti fa stare bene, ma è subdola e ti magia la vita”.
Franco ha iniziato a drogarsi dopo il 2015, quando il clan per cui lavorava era stato distrutto. “Avevo problemi di soldi. Io e la mia famiglia rischiavamo di andare a dormire sotto i ponti. Avevamo un debito di oltre 100mila euro e nonostante lavorassi i soldi non bastavano mai. Tornavo a casa e vedevo mia madre piangere. Per quello ho deciso di andare dal boss del mio pese a chiedergli un lavoro. Da quel giorno sono diventato un corriere della droga. Ho iniziato a prendere prima 5mila euro per una partita di 5 chili di droga, fino ad arrivare a 22mila euro. In tre anni sono riusciti ad estinguere il debito. Alche chiesi al boss di poter uscire dal giro, ma lui fu categorico. Arrivai persino a capo delle spedizioni, fino a che il clan è stato distrutto con il blitz delle Forze dell’Ordine”.
“Quando vedevo i video di Leo, soprattutto, mi rivedevo. Sapevo cosa avrebbe fatto e che indossava la maschera del bravo ragazzo pur di ottenere i soldi per andare a comprare la droga. Sia chiaro, non lo colpevolizzo, so benissimo cosa si vive, ma so per certo che non è facile uscire da quel tunnel. Per questo mi rivolgo ai ragazzi che fanno uso di droga di chiedere aiuto, diventare consapevoli che c’è un problema e rivolgersi a psicologi esperti. I tossici, la maggior parte, soffre di Dhd e la cocaina va a sostituire lo psicofarmaco stabilizzatore dell’umore. Io ne soffro e inizialmente mi avevano prescritto il medicinale, ma poi per fortuna ho risolto con il magnesio. I primi mesi sono duri, si soffre di insonnia, incubi attacchi di panico, attacchi di fame e anche di ira. Alle famiglie invece dico di intervenire subito, appena notate il problema. Rivolgetevi al Serd e poi a professionisti del settore. Rivolgete anche parole di conforto ai vostri cari perché la droga è peggio del tumore. Io solo dopo aver trovato la donna della mia vita ho capito di dover smettere”.