Quando abbiamo deciso di fondare Quinto Potere, non lo abbiamo solo fatto per essere una testata giornalistica indipendente, lontana dalle decisioni di editori, ma lo abbiamo fatto anche perché volevamo dare voce al popolo, come è proprio il significato del nome che abbiamo scelto. La voce l’abbiamo data soprattutto a chi è in cerca di un aiuto, quello sincero e reale, ma soprattutto leale. Una cosa che chiediamo a chiunque tendiamo la mano: dire la verità costi quel che costi. Sì, perché nel caso in cui ci chiedete il nostro aiuto, andate inevitabilmente in pasto ai social dove chi vi riconosce può sbugiardarvi da un momento all’altro. Come è successo a Dino, alias Nicola il saldatore.
Al primo video ci chiese di nascondere il suo volto. In quel momento non avevamo avuto il tempo di verificare ciò che ci diceva, ma dopo un po’ di tempo le sue bugie sono venute a galla. Dino è un truffatore che vive di espedienti e siamo anche venuti a conoscenza che di mezzo ci potrebbe anche essere una dipendenza da droga. Il blear dal suo volto lo abbiamo levato per mettere in guardia chi capita sulla strada, anzi ci dispiace di non averlo inquadrato in pieno volto proprio per aiutarvi. Questo è un monito per chi decide di chiedere aiuto. Fatelo con coscienza perché se dite fandonie venite scoperti e pensateci perché il vostro gioco potrebbe mettere a rischio l’aiuto che potremmo dare a chi davvero ne ha bisogno.