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Da pentita a clochard, le accuse di un collaboratore di giustizia. Sofia: “Vi dico tutta la verità”

23 Gennaio 2024
– Autore: Eleonora Francklin
23 Gennaio 2024
– Autore: Eleonora Francklin

Sofia ha deciso di raccontarci come stanno le cose per filo e per segno. Dopo il video in cui ci ha raccontato la sua storia, abbiamo ricevuto tre chiamate da altrettanti collaboratori di giustizia, che ci hanno detto di non fidarci di Sofia e delle cose che ci aveva detto. Come sempre diciamo, se volete metterci la faccia prima o poi la verità viene a galla. Abbiamo fatto sentire una delle chiamate a Sofia che ha così deciso di rispondere al collaboratore di giustizia raccontandoci tutto ciò che le è successo, arrivando a perdere la protezione dello Stato e uscendo dal programma.

Secondo ciò che ci ha raccontato il collaboratore, ha perso i suoi figli perché era stata trovata in casa con persone esterne e si era vista anche con la famiglia, venendo persino a Bari. “Come facevo a venire a Bari se ero ai domiciliari? – si domanda Sofia che è persino arrivata a dire il suo vero nome, ovvero Debora – È vero, mi hanno trovato in casa con Mohamed. Ero in Sicilia e l’ho conosciuto quando lui era senza casa. L’ho voluto aiutare e poi mi sono innamorata. Per questo ho chiesto a mio marito il divorzio mentre era ancora in carcere. Per questa cosa mi hanno sospeso la pena e mi hanno detto che sarebbe finito il mio programma di protezione”.

“Mi avevano detto che i miei figli sarebbero dovuti andare col padre necessariamente e che avrei avuto 100mila euro per iniziare una nuova vita. Peccato che quei soldi non li ho mai avuti e che i miei figli non li ho potuti più vedere. Adesso sono in comunità, me lo ha anche confermato l’avvocato perché hanno fatto un’assenza di una settimana a scuola perché mio marito ai domiciliari non ha potuto accompagnarli. Solo una volta ho visto mia madre e questa cosa non l’ha mai saputa nessuno. Mi aveva contattato, era senza casa e voleva essere ospitata da me, ma io non potevo. È venuta a Palermo e l’ho incontrata nel giorno in cui avevo il permesso di uscire, le ho dato dei soldi e non l’ho mai più rivista. Questo è tutto. Io non sono pazza, sono solo una mamma a cui hanno tolto l’unica ragione di vita”.