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Dal Di Venere al Perinei, medici e infermieri allo stremo. Usppi: “Siamo al limite del collasso serve personale”

18 Maggio 2022
– Autore: Raffaele Caruso
18 Maggio 2022
– Autore: Raffaele Caruso

L’Usppi Puglia e l’Usppi Aziendale Asl/Ba, il primo sindacato dei medici, denuncia ancora una volta che, a due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia, “il sistema sanitario regionale pugliese continua a presentare problematiche in alcuni casi già presenti prima del Covid-19 ma aggravate dagli esiti di ormai quasi 30 difficili mesi”.

“La quarta ondata è una vera e propria esplosione dei contagi e una nuova crescente pressione sulle strutture sanitarie e ospedaliere“, rimarca in una nota Nicola Brescia, Segretario Nazionale e Regionale Puglia del sindacato autonomo Usppi, parlando di un quadro non certo confortante e che necessita di immediate e incisive azioni. Questa situazione ha reso ancor più critica quella già al limite del personale operante in sanità.

“​Una pandemia sicuramente di forte impatto – sottolinea l’Usppi Puglia -. A questa bagarre deve far fronte un personale stremato e disilluso, nonché insufficiente. ​A pesare su una situazione già insostenibile, si stanno sommando positività e quarantene di diversi operatori sanitari, o congedi per figli minori risultati positivi. Una situazione che sta deflagrando giorno per giorno nei numeri e rendendo estremamente complessa la predisposizione dei turni di lavoro”. ​

L’Usppi Puglia parla anche della difficoltà di reperire Medici e Infermieri presso la Medicina Generale, la Chirurgia e il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “Di Venere” di Bari, stessa carenza ai Pirenei di Altamura e San Giacomo di Monopoli, situazione che non può essere affrontata continuando a pesare sul personale in servizio e abbassando i costi a scapito dell’assistenza. ​

Il sindacato chiede l’assunzione di nuovo personale medico e del comparto: “Si è al limite del collasso, bisogna stabilizzare il personale precario necessario senza ostacolare la qualità e accessibilità dei servizi offerti alle persone che devono essere la cifra su cui misurare tutte le prestazioni essenziali, sia quelle esistenti che di prossima definizione, che il sistema pubblico deve erogare a garanzia dell’universale esigibilità di diritti sociali fondamentali”.

​L’Usppi ritiene indifferibile in questo momento la necessità di confrontarsi con urgenza con la Regione Puglia – Dipartimento della Salute, sulle risorse aggiuntive da stanziare per le strutture sanitarie e sulla programmazione, anche nell’ottica della differenziazione dei percorsi e del recupero delle prestazioni arretrate ordinarie e straordinari, ha indetto lo stato di agitazione di tutto il personale.