Siamo sostenitori della critica, non solo quella costruttiva, purché non sfoci in violenza, fisica o verbale che sia. Nell’ultimo video portato alla nostra attenzione da alcuni lettori, il maestro Donato Inglese si decisamente è fatto prendere la mano, insinuando e offendendo ben al di là del limite della querela. Così come fatto con Minù, figlia dell’ex senatore ed ex direttore dell’Arpal Puglia, Massimo Cassano, abbiamo deciso di querelare anche lui. La dedizione e il lavoro che ci mettiamo ogni giorno nel progetto quintopotere.it è una cosa seria. Non consentiremo mai a nessuno di minare la credibilità del nostro agire, men che meno utilizzando quei toni oltremodo violenti e carichi di frustrazione.
Abbiamo approfittato dell’ira di Donato Inglese per spiegare, a chi ci ha sempre criticato senza mai cadere nella volgarità gratuita, il nostro operato e come funziona il rapporto economico con Youtube, precisando come molti dei soldi che guadagniamo vengano reimpiegati per sostenere le tante cause di cui quotidianamente ci occupiamo. Nanuccio, Giovanni, Lello e Angela, Leonardo, Sabino, ma potremmo continuare ancora a lungo, sono persone, non esclusive fonti di guadagno. La più grande soddisfazione è poter condividere la loro sofferenza e in alcuni casi motivarli e sostenerli. Per inciso, CaroTino si è diplomato in ragioneria; nessuno di noi quattro è stato cacciato dal vecchio quotidiano per cui lavoravamo.
Lasciamo per ultimo il principale oggetto dell’assurda invettiva del signor Donato Inglese: Lello e Angela. Altri prima di lui – seppure mai in maniera così offensiva – ci hanno chiamati speculatori o sciacalli. Ognuno ha le proprie idee, ma non si può dubitare in nessun modo che il sostegno alla coppia di fratelli vada ben oltre il lavoro giornalistico. Non sappiamo quanto altro tempo dedicheremo ancora all’evoluzione della loro storia, che si può sempre scegliere di non seguire. Una cosa è certa, manterremo la nostra promessa e ristruttureremo la casa in via Don Bosco. Non sappiamo cosa ne sarà di Lello e Angela, non siamo noi a decidere delle loro vite, ma anche quando spegneremo la telecamera non li lasceremo senza il nostro appoggio e il tempo, perché lo ripeteremo fino all’ultimo respiro, ciò che di più prezioso si può donare a qualcuno è il proprio tempo. In più di due anni siamo certi di non esserci mai risparmiati. Questo ci consola e ci dà la forza di andare avanti al fianco di chiunque chieda il nostro aiuto e abbia il coraggio di metterci la faccia.
Editoriale
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