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Dalla produzione di mascherine alla cassa integrazione, Ugl Chimici su dipendenti Baritech: “Pronta mobilitazione”

4 Febbraio 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere
4 Febbraio 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere

“Dalla produzione di lampade fluorescenti al tessuto Polimerico per le mascherine chirurgiche. I dipendenti della Baritech Operations Srl (ex Osram) sono stati gli eroi della crisi pandemica attraverso la sollecita riconversione per la produzione di MeltBlown TNT (tessuto intermedio mascherine chirurgiche) per conto della Fiat. Dipendenti che grazie alla loro professionalità ed il loro “Know how “messo a disposizione, hanno dato un tangibile contributo alla salute collettiva, sopperendo in tempi rapidi le carenze di materiali necessari alla produzione di mascherine chirurgiche. Riteniamo quindi, a maggior ragione, inaccettabile il dietrofront da parte del MISE in quello che era il piano produttivo condiviso con l’ex commissario Arcuri poi non considerato dal generale Figliuolo, nonostante le richieste come una proroga alla produzione del Meltblown TNT per un ulteriore anno”.

La segreteria nazionale Ugl Chimici porta alla luce la grave situazione dei dipendenti della Baritech Operations Srl. “Senza neanche un doveroso confronto e ricerca di soluzione, 140 dipendenti, il 22 dicembre 2021, sono stati posti in cassa integrazione guadagni straordinaria a zero ore. Ad oggi le intenzioni della proprietà sono quelle di una operazione finanziaria atta a fare più cassa possibile, anche a danno dei dipendenti, procedendo con uno spacchettamento nel quale senza le dovute tutele di leggi, si lascia campo libero ai licenziamenti collettivi”.

“In questo scenario – scrive il sindacato – tra l’irresponsabilità sociale e l’ingratitudine nei confronti di dipendenti che hanno assolto un ruolo così dirimente in piena crisi covid, l’Ugl chiede la riapertura di un tavolo ministeriale, volto alla concessione della proroga della produzione del Meltblown TNT Baritech Operations e contestualmente si individui un piano che al termine della proroga, prospetti una possibile conversione (dalla produzione di lampade in ambito medico, agli accumulatori di energia, alle pale eoliche per estrazione di acqua dall’aria ed altri prodotti di generazione green)”.

“La ricerca di una soluzione è possibile e siamo pronti ad un confronto credibile con tutte le parti politiche e sociali a tutti i livelli, per i lavoratori ed il territorio; diversamente – concludono – attueremo tutte le forme di lotta a tutela dei dipendenti affinché non si arrivi al 21 aprile 2022, termine ultimo della cigs, con delle doverose e concrete risposte”.