“Terminata la raccolta delle ciliegie si apre una nuova stagione lavorativa per i lavoratori migranti stagionali ospiti della foresteria di Turi: quella dell’uva. È infatti già cominciata la fase dell’acinellatura, attività molto importante per garantire un buon raccolto in autunno e si sta anche procedendo con la legatura dei tralci nei tendoni. Ma dal 1° luglio questi lavoratori avranno il problema di dove risiedere, in quanto il campo che li ospita attualmente verrà smontato il 30 giugno, ma loro hanno già ingaggi con aziende agricole di Rutigliano, Conversano, Casamassima e di altri comuni limitrofi, per cui hanno la necessità di rimanere sul territorio”.
Inizia così il comunicato congiunto di Flai e CGIL Bari. “Ci domandiamo: continueranno a rimanere accampati in quella foresteria di Turi, si disperderanno sul territorio, dormendo in macchina o dove riusciranno a trovare un rifugio, o si formeranno nuovi insediamenti informali, come vengono chiamati con un termine burocratico queste tendopoli che nascono dalla sera alla mattina? La Flai e la CGIL di Bari hanno già proposto alla Prefetta di Bari Antonia Bellomo la loro idea di accoglienza diffusa, per cui è indispensabile un coordinamento fra i Sindaci di tutta l’area del sud-est barese per programmare l’ospitalità di questi lavoratori, così come è necessario coinvolgere anche le aziende che utilizzano questa manodopera – si legge nella nota -. Nei prossimi giorni si terrà anche un incontro con il sindaco della città metropolitana, Antonio Decaro, che dovrà svolgere un ruolo fondamentale di sprone e coordinamento verso i primi cittadini in modo da affrontare questa nuova fase dell’attività agricola della piana di Bari non come un’ennesima emergenza, ma con una serie di interventi programmati che, si spera, diventino il germe di una progettazione strutturata per i prossimi anni, data anche la cospicua mole di risorse economiche derivanti dal PNRR che potrebbe finalmente consentire di approntare misure risolutive per il fenomeno dell’accoglienza di lavoratori che di fatto contribuiscono in maniera decisiva alla ricchezza di tutto il territorio”.