Ad agosto, incinta del suo secondo figlio, Antonella decise di occupare abusivamente una casa popolare a Mungivacca. Una scelta dettata dal fatto che, nonostante la sua situazione, fossero costretti a vivere per strada. Durante l’occupazione Antonella lasciò fuori dalla questione suo marito Davide perché in passato aveva avuto problemi con la legge. “Ho voluto cambiare vita per il bene dei miei figli. Vederli sorridere mi ripaga di tutto, anche se per campare adesso lavo i bagni, lavoro al call center e guadagno solo 300 euro al mese. Preferisco così e sapere che sono fieri di me mi rende felice. Quella vita, fatta di malavita e rapine, non mi appartiene più e per questo non voglio che i miei figli crescano nel quartiere che ha rovinato la mia vita”. Per questo Davide ha deciso di non accettare la casa popolare a Enziteto, facendo presente la sua storia al Comune di Bari. “Hanno capito e così ci hanno detto di andare a San Girolamo. La casa però era abitata e ci avevano detto di metterci d’accordo con gli inquilini su quanto sarebbero dovuti andare via. Ovviamente le cose non sono state facili, dicevano di non sapere di dover lasciare la casa e ci hanno anche minacciato davanti agli addetti del Comune. Per questo ci hanno detto di andare in B&B a Palese. Siamo stati qualche giorno ma, nonostante ci fosse stato offerto dal proprietario, non potevamo stare in quelle condizioni, con mia moglie che stava per partorire. Alla fine, con tutte le paure, siamo tornati a Enziteto fino a che non ci hanno dato una casa nuova”. Una volta entrati, Antonella e Davide hanno dovuto provvedere allo sgombero dei mobili lasciati dagli abusivi precedenti, provvedere anche ad aggiustare i guasti, come le infiltrazioni. “La casa era in condizioni pessime. Ho aggiustato, ma qui bisogna cambiare l’impianto elettrico che è talmente vecchio che lo stesso elettricista non vuole metterci mano. Non c’è neanche il gas. Finalmente possiamo dire di stare bene, ma ci serve che venissero effettuati questi aggiusti”. La cosa più urgente in realtà è la posizione lavorativa di Davide. “Non voglio più fare gli errori del passato. Preferisco lavare i bagni piuttosto che delinquere. Quando non riesco a fare la spesa chiedo aiuto alle Caritas, non me ne vergogno. Sono disposto a fare qualsiasi cosa per il bene dei miei figli”. Davide, pur di rimanere vicino a loro, ha anche rifiutato un lavoro in Germania dove però non poteva portare con se la sua famiglia.
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- di: Raffaele Caruso
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