Due agenti della Polizia Penitenziaria e il medico in servizio presso il carcere di Bari sono stati interdetti dalla Procura di Bari in seguito all’aggressione subita e denunciata da un detenuto. Nel frattempo emergono altri particolari sulla vicenda. Il 42enne barese, detenuto da due anni, è affetto da problemi psichici e in alcune occasioni avrebbe aggredito otto volte gli operatori del carcere, sette volte avrebbe messo in atto autolesionismo, ha minacciato sette volte gli agenti, causato tre incendi in cella e distrutto suppellettili. Un comportamento che seppur pericoloso non giustifica l’aggressione avvenuta, ma rende chiaro il clima difficili della casa circondariale. I tre agenti accusati di concorso in tortura, sono agli arresti domiciliari e all’interrogatorio hanno risposto solo due, Domenico Coppi e Raffaele Finestrone, difesi dagli avvocati Fabio Schino e Donato Marcucci, invece Giacomo Delia, difeso dall’avvocato Antonio La Scala, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche gli agenti interdetti sono stati interrogati lunedì 14 novembre, così come i due per cui il giudice deve valutare la sospensione, Roberto Macchia e Francesco Valenziano, e per il medico Gianluca Palumbo. La decisione è attesa per domani, 16 novembre. I fatti accaduti il 27 aprile non sono stati resi noti né alla direzione del carcere né al Comando della Polizia Penitenziaria, ma solo dopo che il detenuto, protagonista di un procedimento disciplinare, aveva denunciato di essere stato picchiato. Solo dopo una indagine interna è emerso l’accaduto.
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- di: Raffaele Caruso
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