Enrico Rizzi, l’animalista delle stelline, è tornato questa mattina “a sorpresa” a Ruvo di Puglia dopo il blitz di qualche giorno fa. Dopo il flop al canile comunale di Bitonto, questa volta nel suo mirino era finita la storia di un musicista 66enne e la sua cagnolona Dinah, di 4 anni, rinchiusa in un garage. Vi abbiamo raccontato i dettagli della situazione ma soprattutto la verità: una vicenda nota da tantissimo tempo alla Polizia Locale del paese, ma soprattutto al Servizio Veterinario della Asl di Bari, che ha certificato il buono stato dell’animale. Tra una diretta Facebook e l’altra, con l’immancabile invito di donare stelle per le sue “battaglie per i diritti degli animali”, Rizzi ha fatto la solita caciara, andando anche a sporgere regolare denuncia alla locale Stazione dei Carabinieri, e mettendo in scena il solito copione a cui ormai ci siamo abituati anche noi di Quinto Potere. Tra i tanti amanti degli animali presenti sul posto, c’erano anche i volontari del Nogez, impegnati quotidianamente nella difesa degli animali da padroni effettivamente indegni, non certo come in questo caso. Dinah e il suo padrone infatti erano inseparabili, seppur “rinchiusa” in un garage, con luce e aria e in un recinto con una cuccia sopraelevata, la cagnolona è rimasta sempre docile. Sono stati proprio i volontari del Nogez a prendere in affido Dinah dopo aver convinto il 66enne. Le foto e i video pubblicati però sui social non hanno convinto Rizzi che si è recato sul posto per accertarsi della situazione, siglando però un vero autogol.
Il Nogez sul profilo facebook scrive – “La vicenda di Ruvo di Puglia (BA), dove un cane viene recluso all’interno di un garage, inizia due anni fa quando Stop Animal Crimes Italia fece intervenire le Autorità di Polizia Municipale e ASL veterinaria. In seguito ai controlli effettuati dalle autorità competenti non vennero accertati reati ma impartite prescrizioni e Dinah iniziò a ricevere più attenzioni da parte del proprietario, pur restando detenuta nel garage. Stop Animal Crimes Italia depositò anche querela per maltrattamento che la Procura della Repubblica archiviò per assenza di elementi probatori (la ASL non accertò estremi penali). Domenica 16.03.2023 la situazione è tornata sotto i riflettori per il sopralluogo di Enrico Rizzi il quale non ha fatto altro che ripetere l’iter che aveva già svolto Stop Animal Crimes Italia tempo addietro concludendo (a suo dire) con denuncia sporta ai Carabinieri. Venuti a conoscenza del fatto da una nostra volontaria, ci siamo recati in loco e, senza spettacolarizzare la vicenda, abbiamo eseguito le dovute verifiche fino a che il proprietario del cane, che ci conosceva da tempo, ha affidato Dinah al gruppo NOGEZ grazie al dialogo sereno e rispettoso intercorso con il proprietario della cagnolina e, in parte, grazie al lavoro fatto anche da altri enti e associazioni che hanno attenzionato la vicenda in precedenza. Ora Dinah è libera! NOGEZ, al fine di tutelare la propria immagine e reputazione e quella dei soci e sostenitori, si riserva di sporgere denuncia per le informazioni false e tendenziose divulgate a mezzo social da Enrico Rizzi e accoliti circa la situazione de quo”.
“Siamo intervenuti quel giorno è per evitare che il cane, dopo le denunce di Rizzi, finisse in canile – spiega un referente di Nogez -. Una volta denunciato in procura, l’animale finisce al 90% in canile. Cosa non è chiaro? Abbiamo semplicemente accelerato i tempi, con atto di persuasione nei confronti del proprietario che con le maniere dure non avrebbe mai lasciato il cane e soprattutto, cosa che abbiamo sottolineato, per gli organi competenti non vi era maltrattamento. Quindi prima di commentare leggete bene ciò che viene scritto, le notizie non devono essere distorte. In ogni modo ribadiamo che ciò che è importante è che Dinah sia libera e curata. Chiunque voglia prendersi il merito che lo faccia pure, noi sappiamo di aver agito nel giusto per tanto basta. Nogez va avanti verso l’obiettivo”.