È nata l’associazione “Diritto è Vita“ in ricordo di Umberto Paolillo, agente, ispettore capo della polizia penitenziaria Barese, che si è tolto la vita con la pistola d’ordinanza. L’associazione creata da Rosanna Pesce, Ernesto Paolillo, l’avvocato Antonio La Scala e l’avvocato Laura Lieggi si pone l’obiettivo di dare ascolto e voce a chi, durante l’espletamento lavorativo, chiede aiuto perché non riesce ad arginare l’ansia e lo stress derivanti da situazioni imposte o da comportamenti illegittimi.
“Voglio dare voce alle persone che hanno subito la stessa storia di mio figlio, non è giusto quello che succede – racconta mamma Rosanna -. La divisa serve per aiutare gli altri, ma ha ucciso mio figlio. Non mi stancherò mai di dirlo. Voglio con tutto il mio cuore aiutare tutte quelle persone che subiscono la stessa cosa. Umberto non c’è più, è come se ora avessi tanti figli da aiutare”.
“Abbiamo creato un sito nel quale cogliere tutte le azioni che possono essere fatte per prevenire determinate situazioni o per combattere determinati soprusi con le prime informazioni utili – aggiunge l’avvocato Laura Lieggi -. Poi casi pratici e come la giurisprudenza tratta queste situazioni. Infine c’è anche un numero telefonico a cui chiamare per la prima assistenza, oltre a quella legale stiamo valutando una di tipo psicologico”.
“Servono proposte concrete per cambiare la norma vigente. Qualcosa è stato fatto, ma solo grazie alla giurisprudenza – conclude l’avvocato Antonio La Scala -. Una delle nostre battaglie è quello di modificare il reato di istigazione al suicidio. Rendere il suicidio anche un atto di negligenza, superficialità e ignoranza di altri, una sorta di suicidio colposo”.