Per 7 anni Nicola, disabile in carrozzina, non ha avuto nella sua casa popolare al San Paolo un bagno senza barriere architettoniche, anzi per accedere ai sanitari doveva salire uno scalino. Dopo tanti anni e innumerevoli proteste finalmente l’Arca è intervenuta, ma per il povero Nicola al danno si è aggiunta la beffa.
Il nuovo bagno, secondo gli ingegneri dell’Arca a norma, ha un lavabo alto 80 centimetri che permette a Nicola di lavarsi solo la faccia, il water è troppo avanti rispetto al doccino, rendendo impossibile il suo utilizzo, tra il lavello e il water non c’è spazio per passare con la carrozzina e aprire la finestra e per finire la seduta nella doccia è in plastica ed è quasi impossibile che possa reggere i suoi 95 chili. “Quanto durerà?” si chiede disperato.
Per questo motivo Nicola e la sua amica Gianna Tempesta, vicepresidentessa dell’associazione “Stop alle Barriere”, anche lei disabile, si sono recati all’Arca e hanno deciso di occupare la sede fino a che qualcuno desse loro delle risposte. “L’ingegnere Marra – sottolinea Gianna – ci ha detto che venerdì verranno a fare un sopralluogo. Secondo noi è l’ennesima promessa da marinaio che fa l’Arca. Lo hanno detto solo perché abbiamo minacciato di occupare la sede e di denunciare il tutto ai quotidiani. Venerdì mattina io andrò da Nicola per vedere se vengono, ma poco ci speriamo”.