Dopo quasi sette anni dal disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016 nella tratta Andria-Corato delle Ferrovie del Nord Barese, gestito da Ferrotramviaria, domani ci sarà la sentenza del processo nel Tribunale di Trani. Uno scontro frontale tra i due treni che secondo l’accusa è stato dettato da un errore umano e da mancati investimenti per la sicurezza. Nell’incidente morirono 23 persone e 51 rimasero ferite. Il pm ha chiesto 15 condanne a pene comprese tra i 12 e i 6 anni di reclusione e una sola assoluzione. Per Ferrotramviaria è stata chiesta la sanzione amministrativa di 1.1 milioni di euro, oltre alla revoca delle autorizzazioni, licenze e concessioni per l’esercizio dell’attività per un anno, oltre alla confisca di 664mila euro, somma che, secondo l’accusa, la società avrebbe dovuto investire per mettere in sicurezza la tratta con la realizzazione e l’uso del blocco conta assi sulla Corato-Barletta. Accuse che sono respinte dalle difese. I reati contestati a vario titolo sono di disastro ferroviario, omicidio e lesioni colpose plurime, rimozione e omissione colposa di cautele contro gli infortuni e falso.
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- di: Raffaele Caruso
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