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Dopo l’Amtab anche Maldarizzi in amministrazione giudiziaria. Il nipote di Savinuccio: “Lì sono io il padrone”

26 Febbraio 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere
26 Febbraio 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere

Infiltrazioni mafiose non solo nell’Amtab ma anche nella Maldarizzi Automotive. Il Tribunale di Bari, così come accaduto per la società del trasporto pubblico locale barese, ha disposto l’amministrazione giudiziaria anche per il rivenditore di auto pugliesi, nominando come amministratore l’avvocato Luca D’Amore di Roma. Tutto emerge dalla maxi inchiesta e dalla doppia operazione che ha portato a 137 misure cautelari.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini Tommaso Lovreglio, nipote di Savinuccio, avrebbe “intrapreso attività economiche lecite mediante intestatari fittizi e ha instaurato con la società MALDARIZZI AUTOMOTIVE s.p.a. (precedentemente denominata Millenias.r.l.), anche per il tramite della moglie Fanelli Maria, rapporti di prestazione d’opera che in realtà celano una ben più ampia collaborazione”.

L’ipotesi sostenuta dalla Procura è che Lovreglio “si sarebbe avvalso della Millenia s.r.l. per la propria attività di rivendita di auto e avrebbe fornito il suo aiuto per ottenere il regolare adempimento da parte dei clienti, facendo valere la propria capacità criminale anche senza ricorrere espressamente a minacce e intimidazioni”. Lovreglio, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato, frequentava spesso la sede barese della concessionaria situata in via Oberdan, così come confermato da una “fonte confidenziale” alla stessa Polizia lo scorso 20 febbraio. Lovreglio, già dipendente Amtab, avrebbe avuto anche un rapporto di lavoro autonomo con Motoria e Millenia, mentre la moglie dal 2020 al 2022, mentre lavorava come dipendente in un panificio di Triggiano, ha avuto un rapporto di lavoro autonomo sempre con Millenia.

Il Tribunale ha sottolineato i “fini agevolativi degli interessi del clan Parisi e in particolare, dei vantaggi, anche di natura economica, che l’introduzione di Lovreglio all’interno della Millenia srl (attualmente denominata Maldarizzi Automotive) riflette sugli associati. La sua esigenza di reperire sempre più soldi non è legata a bisogni personali o familiari ma è rivolta alle necessità dell’intero consorzio mafioso, finanche a quelle connesse all’esoso tenore di vita condotto da Tommaso Parisi. “Tu se vedi il rapporto che tengo io con Maldarizzi e vedi il rapporto che tengono loro (i Parisi, ndr). E io là entro ed esco tipo padrone! Senza menare ordini a nessuno! Sono io il padrone! Che tengo fiducia, tengo credibilità!”, le parole di Lovreglio intercettate durante una telefonata con il suo factotum Christopher Luigi Petrone.

“In relazione alla notizia riportata dagli organi di stampa circa l’esecuzione di un provvedimento ai sensi dell’art. 34 del d.lgs. n. 159/2011, si precisa che detto provvedimento mira alla tutela della Società Maldarizzi Automotive S.p.A. e della sua Governance, le quali non risultano essere indagate”. Comincia così una nota della Maldarizzi Automotive, a proposito del presunto coinvolgimento nell’operazione “Codice interno” della Polizia.

”Vale, infatti, tenere presente che la misura ha il tipico e prioritario obiettivo di legge di sostenere e garantire la continuità aziendale oltre che la tutela del personale nell’ambito delle direttive impartite dall’Autorità Giudiziaria; pertanto, l’avv. Luca D’Amore (quale Amministratore Giudiziario in affiancamento e non in sostituzione all’attuale organo amministrativo), è chiamato a supervisionare l’attività di impresa riferendone poi l’esito alla stessa Autorità Giudiziaria”, spiega la nota.

”La presenza dell’amministrazione giudiziaria in affiancamento all’organo amministrativo in carica e all’intero management aziendale tutela, quindi, in via prioritaria la continuità aziendale nella piena legalità e trasparenza dell’impresa, attraverso la gestione corrente dell’azienda e il contemporaneo accertamento di eventuali operatività a rischio da neutralizzare”.

”L’Azienda e la relativa atuale Governance continua a essere pienamente operativa nel mercato, garantendo la regolare fornitura di beni e servizi sempre nel rispeto dei protocolli previsti dai Modelli Organizzativi di gestione e controllo. Parimenti operativo – senza modifiche o restrizioni di poteri e funzioni – è il management aziendale che continua a svolgere i suoi compiti, affiancato dell’amministrazione giudiziaria, con i pieni poteri stabiliti dall’assemblea sociale in ottemperanza alle disposizioni del Codice civile”, prosegue la nota.

”In merito ai fatti ricostruiti nel provvedimento applicativo della misura, l’Azienda – fermo il totale supporto all’azione dell’Autorità Giudiziaria – sta costantemente interloquendo a supporto dell’amministrazione giudiziaria per chiarire e risolvere le criticità improvvisamente emerse, laddove effettivamente accertate, in ogni caso dissociandosi da condotte, se del caso, esclusivamente riferibili a taluni ex dipendenti o dipendenti rispetto ai quali saranno adottate tute le iniziative di legge a tutela della società e dei canoni di legalità dell’impresa”, conclude Maldarizzi Automotive.