“Lo ha fatto perché io e Jessica avevamo intenzione di denunciarlo”. Tefta Malaj dal letto dell’ospedale racconta gli ani di soprusi, violenze e anche abusi sessuali che lei e la figlia hanno dovuto subire da Taulant Malaj, l’uomo che ha ucciso sua figlia Jessica di 16 anni intervenuta per salvare sua madre dalla furia omicida del padre. Secondo l’intervista rilasciata a Repubblica, lei stessa ha fatto installare le telecamere in casa dopo che la figlia le aveva confessato che due anni fa il padre aveva abusato di lei sia fisicamente che verbalmente. “Ha inscenato tutto. Non c’era nessuna relazione con Massimo De Santis” spiega Tefta. Nella furia omicida è rimasto ucciso anche il vicino di casa, secondo Taulant amante della moglie. Jessica inizialmente non voleva denunciare il padre per paura che la voce si spargesse per Torremaggiore, ma dopo un po’ si era convinta tanto da voler studiare giurisprudenza così da aiutare le vittime di abuso.
“Non c’è peggior giorno per ricordare quello che è stato il mio matrimonio. Oggi non riesco neppure a parlare”. Tefta Malaj è da poco rientrata nella stanza del Policlinico Riuniti di Foggia dopo aver partecipato al funerale della figlia Jessica, 16 anni, accoltellata dal padre Taulant Malaj la notte tra il 6 e il 7 maggio. Il panettiere albanese 45enne è in carcere per avere ucciso anche Massimo De Santis, l’uomo che riteneva essere l’amante della moglie. “Solo menzogne, non c’era nessuna relazione clandestina. Questo è certo”, dice Tefta Malaj. Adesso Tefta pensa a suo figlio Leonardo e vuole farsi una nuova vita lontano da Torremaggiore.